Con la scelta stilistica dell imprevedibile Arisa, siamo stati illuminati da un nuovo concetto di scarpa, proprio quando dal lungo abito rosso della cantante sbucavano fuori timidamente delle décolleté color nude, decorate da calde labbra color fuoco. Per non parlare. invece, dell'outfit in bianco, che sembrava esser stato creato in onore delle exclusive shoes, provocatorie e rivoluzionarie, ma allo stesso tempo, armoniche e oscillanti tra pittura e scultura, dai dettagli ricercati e originali. Insomma, vera moda! Auntetica tendenza ed elegante oopera d'arte!
Creatore di cotanta bellezza, Nicolò Baretta, che in un soffio di vento, ha creato il piccolo ed eclettico impero "Giannico"!(www.giannicoshoes.com). Il talentuoso 19enne milanese e australiano di adozione, in un'intervista, sottolinea il determinante distacco dal suo Bel Paese, per andare alla scoperta della bellezza atemporale.
"Quando ero in Italia il mio concetto di bellezza era quello standard perchè in questo paese ci sono delle forti tradizioni che creano dei preconcetti.Crescendo a Sydney, invece, sono stato influenzato da diversi fattori culturali ,traendo anche ispirazioni dall'arte moderna dalla musica pop e punk che mi ha permesso di aprire nuovi orizzonti e scoprire un'ideale di bellezza più moderno ed uno stile molto più forte ed internazionale".
Nei suoi lavori, Baretta si lascia influenzare da grandi esponenti dell'Arte Conteporanea come Picasso,Dali,Hirst, dando vita a delle vere e proprie celebrazioni, dall'estetica del colore fino ad arrivare alle forme, rigorosamente in chiave ironica. Sicuramente, l'apparizione delle sue creazioni all'interno del Festival di Sanremo avrà ulteriormente rafforzato quella che è la sua figura all'interno del Fashion.
Ma il giovane Guru delle shoes,vanta ormai il sostegno di grandi istituzioni italiane, non dimenticandoci la gavetta e i vari contest all'interno dei quali si è saputo difendere fin troppo bene, tanto da essere definito,letteralmene, "il Prodigioso della calzatura".
E allora, se "Sanremo é Sanremo", l'Italia é grembo d'arte e, questa volta, ha dato realmente spazio ai giovani anzi, direi ai giovanissimi!