Il panettone è il dolce per eccellenza della tradizione natalizia italiana ma si sta espandendo in tutto in mondo. Nato a Milano, le leggende sulla nascita di questo dolce sono molteplici e si sommano le une alle altre creando un velo di mistero e suggestione che lo rende ancora più gradevole. Uno dei tanti racconti di origine milanese, ritrovato da fa risalire la nascita del panettone alla corte di Ludovico il Moro, quando il cuoco Toni si accorse tardi che il dolce preparato per la cena regale di Natale stava bruciando, e decise di rimediare guarnendo il pane dolce con frutta candita e uvetta. Il successo fu tale che divenne il “Pane del Toni” ovvero il panettone.
Ad ogni modo, nonostante la tradizione sia così antica, il panettone divenne un dolce così diffuso solo dopo la nascita delle grandi industrie (Motta e Alemagna). Angelo Motta creò quello che è il panettone che tutti conosciamo, alto e fasciato, mentre prima la forma era decisamente più rustica. Non mancano poi le grandi firme del lusso come Giorgio Armani , Trussardi e Louis Vuitton ai panettoni più “cool”.
A Milano poi sono tantissime le tradizioni legate al consumo del panettone, il panettone farcito ad esempio viene fatto con l’impasto del panettone senza uvetta e senza canditi, e poi farcito a volontà con salumi, formaggi etc. a creare delle tartine da antipasto. Tuttavia dalle ricerche mosse da www.giltmagazine.it oggi possiamo trovare o nei supermercati o nelle grandi pasticcerie di tutto il mondo un’infinità di varianti del panettone tradizionale: quello più goloso, che al posto dei canditi ha delle gocce di cioccolato; il panettone Biologico o quello ai fichi e pere oppure pera e cioccolato; fino ad arrivare a quello più originale di tutti col retrogusto di vino Moscato.
Un’altra famosissima usanza milanese, e che è stata abbracciata anche da altre località in Italia, è quella di festeggiare San Biagio - il 3 febbraio - il santo taumaturgo del mal di gola: in questa ricorrenza le famiglie mangiano ciò che è rimasto dal panettone di Natale... insomma ogni scusa è buona per gustare sempre il fantastico dolce milanese.
In collaborazione con Carlotta Boni di www.giltmagazine.it