Cosa (forse) non sappiamo del Carnevale.
Coriandoli, stelle filanti, maschere e parrucche: il carnevale è un tripudio di allegria e colori, sia per i piccoli che per i grandi. Ma ci siamo mai chiesti quali siano le motivazioni di questa festa? Abbiamo mai pensato al fascino della maschera che non copre, ma genera un'altra identità? Ci siamo mai soffermati sui ghigni beffardi appesi ai carri allegorici? Proviamo a dare qualche spiegazione.
Quali sono le origini del Carnevale?
Il Carnevale ha origini molto discusse; c'è chi afferma che affondi le sue radici nei saturnali romani, ovvero lunghi cicli di feste popolari durante i quali veniva sovvertito l'ordine sociale: gli schiavi erano temporaneamente liberi e venivano consumati banchetti e sacrifici agli dei. Altri pensano alla Babilonia antica, altri ancora alle antesterie greche.
Perchè ci travestiamo?
Nei saturnali romani veniva eletto un "princeps", una sorta di caricatura della classe nobile, al quale si conferiva temporaneamente ogni potere. Egli era vestito con una buffa maschera dai colori sgargianti; si trattava della personificazione di una divinità infera (Saturno o Plutone) preposta alla custodia delle anime dei defunti, ma anche protettrice delle campagne e dei raccolti. Si pensava che tali divinità, uscite dalle profondità del suolo, vagassero in corteo per tutto il periodo invernale e che dovessero quindi essere placate con l'offerta di doni e di feste in loro onore, nonché indotte a ritornare nell'aldilà dove avrebbero favorito i raccolti della stagione estiva.
Insomma, il fascino della maschera sembra essere legato in qualche modo agli inferi... e pensandoci bene anche Arlecchino ha tutta l'aria di un piccolo diavolo.
Perchè si organizzano sfilate di carri allegorici?
Un'interessante spiegazione può essere rintracciata nell'antica Babilonia dove, poco dopo l'equinozio primaverile, veniva attualizzato il processo originario di fondazione del cosmo (descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat). Durante queste cerimonie si svolgevano cortei nei quali erano allegoricamente rappresentate le forze del caos che contrastavano la ricreazione dell'universo. Questo periodo, che si sarebbe concluso con il rinnovamento del cosmo, veniva vissuto con una libertà sfrenata e un capovolgimento dell'ordine sociale e morale.
Quello babilonico, comunque, è soltanto un esempio: anche presso altri popoli (indoeuropei, mesopotamici, ellenici...) erano diffuse cerimoni simili, aventi valenza purificatoria. Esse dimostrano il bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia.
Perchè si chiama "carnevale"?
L'etimologia della parola ha a che fare con l'avvento del Cristianesimo, il quale modificò gli aspetti più "peccaminosi" delle antiche cerimonie allegoriche, riconducendoli al periodo di attesa della Quaresima. La parola Carnevale deriva dal latino "carnem levare", ovvero "togliere la carne". Secondo la dottrina cristiana, il cosiddetto Tempo di Carnevale costituisce infatti una preparazione alla Quaresima, la quale prevede l'astinenza dalle carni.
Perchè finisce con un "martedì grasso"?
Il cosidetto martedì grasso (che quest'anno è il 12 febbraio) precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima. E' detto "grasso" poichè, dato che corrisponde all'ultimo giorno prima del digiuno penitenziale della Quaresima, la tradizione voleva che in questa giornata venissero consumati tutti i cibi più prelibati rimasti in casa: carne, pesce, uova e latticini.
Perchè si mangiano le "chiacchiere"?
Vista l'incredibile varietà di nomi per questi tipici dolci fritti, non si conosce esattamente l'origine della parola: infatti, solo in Italia, ci sono più di 40 modi diversi per chiamarli: bugie, struffole, cioffe, crostole, frappe e chi più ne ha più ne metta. Nel cosiddetto "italiano standard" sono nominate "chiacchiere" e potrebbe essere un riferimento alla loro estrema facilità di preparazione (vedi la ricetta), risalente forse all'epoca romana: se ne potevano preparare moltissime con pochi ingredienti, proprio come le chiacchiere.
Uno studio realizzato nei Paesi Bassi ha messo in luce alcune piccole certezze su quello che è il mondo del sesso. La causa sarebbe da ricercarsi nell'ansia da prestazione che nei maschietti è molto alta quando si trovano di fronte a donne per cui nutrono forti sentimenti o che reputano molto affascinanti.
Baciare è una vera e propria arte, e come ogni arte ha i suoi segreti. Scopriamo insieme quali sono i segreti del bacio.
BACIARE RENDE PIU’ INTELLIGENTI
Uno studio effettuato dall’università del Texas rivela che quando si bacia per la prima volta una persona si diventa più intelligenti. Sheril Kirshenbaum che ha avviato questa ricerca afferma infatti: “ogni qualvolta iniziamo una relazione è un po'come imparare a cucinare o a guidare l’auto, acquisiamo nuove informazioni in grado di stimolare la crescita delle connessioni neuronali. Grazie al bacio, apprendiamo tantissime informazioni utili sul partner, ovvero come ci tocca, i suoi movimenti”.
BACIARE FA BENE ALLA SALUTE
Secondo i risultati di una ricerca effettuata dall’Università di Berlino, il bacio sarebbe un efficace rimedio contro lo stress, un vero toccasana per la nostra salute. Infatti la ricerca ha rivelato che gli uomini che sono soliti baciare la propria partner al mattino prima di affrontare la lunga giornata di lavoro, vivrebbero in media circa 5 anni in più rispetto a coloro che al contrario non lo fanno. Cio’ è dovuto, secondo gli psicologi, al buonumore generato dall’atto del bacio.
IL BACIO E LA LINGUA
Un bacio vero non è tale se questo non è intenso. Ma qual è la ragione per la quale l’uomo quando bacia una donna, avverte subito il bisogno di “incontrare” la lingua della partner? Secondo una ricerca effettuata dall’Università del Texas, la saliva dell’uomo sarebbe ricca di testosterone, il quale attraverso l’atto del baciare verrebbe trasmesso alla donna, che in questo modo viene sessualmente stimolata.
ATTENZIONE AI BACI CONTINUI
Baciare in maniera continua ed appassionata il proprio partner, al dire di una ricerca sviluppata dall’Università di Melbourne, sarebbe sintomo che quel partner vive una relazione “clandestina” e usi il bacio lungo e continuo come mezzo per non destare sospetti.
L’OLFATTO E L’ATTRAZIONE SESSUALE
L’olfatto gioca un’importante ruolo per quanto riguarda l’attrazione sessuale, poiché mediante questo le donne riconoscono quelli che sono i segnali biologici che è possibile rinvenire nell’odore naturale degli uomini. Ricordiamo a tal proposito uno studio effettuato dall’Università della Pennsylvania e il Darthmouth college, secondo il quale la donna sarebbe attratta dagli uomini che hanno un fattore MHC completamente diverso da quello proprio. Tale fattore si configura in un gruppo di geni che è strettamente collegato al nostro sistema immunitario, e controlla come questo ci difende dagli agenti esterni. In questo modo si garantisce ad una eventuale prole un sistema immunitario sano.
Care amiche, oggi è il 14 febbraio, San Valentino, e giorno notoriamente dedicato all'Amore, festeggiato da milioni di innamorati (e non) in tutto il mondo. Fiori, dolci pensieri, regali, cenette romantiche fanno da contorno a queste ore che, diciamoci la verità, noi donne teniamo a trascorrere in compagnia dei nostri amati uomini.
Care amiche, oggi andiamo a scoprire dei piccoli dettagli e curiosità sull'organo sessuale maschile, che probabilmente ancora non conoscevamo. Scopriamole insieme senza tabù.